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PARCO GUSTAVO HAUSER - Parco di interconnessione / Sentiero delle Abbazie

Dalla Campagnetta al Parco Gustavo Hauser

Siamo a San Donato Milanese, in Largo Giuseppe Impastato, l’ingresso che nel progetto di recupero della Campagnetta deve necessariamente diventare l’ingresso del PARCO GUSTAVO HAUSER. Il Parco Gustavo Hauser è un luogo molto selvaggio, dislocato tra la Via Giuseppe Di Vittorio e l’Area industriale di Civesio, unico luogo che consente di interconnettere il Comune di San Donato Milanese con i Comuni di San Giuliano Milanese e di Milano e dar vita al SENTIERO DELLE ABBAZIE

Abbiamo spedito questo progetto a CAMP e per conoscenza al Comune di San Donato Milanese con posta elettronica certificata.

POSTA CERTIFICATA: [Ricevuta_AUTO](Rif: 2020/24865 PROT) PARCO GUSTAVO HAUSER – Il progetto per un parco di interconessione di tutto il Sud Est Milano
28/7/2020 13:06
“Per conto di: protocollo@cert.comune.sandonatomilanese.mi.it”
<posta-certificata@legalmail.it>A recsando@pec.net

La Sua comunicazione e’ stata protocollata con numero 24865 in data 28/07/2020 13:05:50.

Il passaggio dalla Campagnetta a Parco Gustavo Hauser è una trasformazione territoriale di tutti e per tutti, nessuno escluso. Ed è proprio da questa consapevolezza dalla quale siamo partiti per giungere a una progettazione ambientale e sociale integrata, avvalendoci del contributo di chi ha voluto proporci spunti e riflessioni che abbiamo recepito, speriamo, nel miglior modo possibile e dell’Arch. Matteo Lorenzo, un professionista assai qualificato che ci spingiamo a ritenere diverrà una figura nota e sempre più agente nel nostro territorio.

SISTEMA INSEDIATIVO

A una prima lettura visiva, il territorio comprendente la Nuova Campagnetta – Parco Gustavo Hauser, risulta un comparto specificatamente residenziale, senza attività produttive comunali di rilievo se non quelle appartenenti alla realtà di San Giuliano Milanese, comune limitrofo a quello di San Donato Milanese e con una storia lavorativa e di fruizione assai diversa rispetto al terziario avanzato che ha visto invece fare della nostra città un’eccellenza italiana e altresì internazionale.

Addentrandoci però in una lettura più ampia, profonda e compiuta, il progetto in fieri della Nuova Campagnetta – Parco Gustavo Hauser rivede nettamente in forma assai migliorativa la visione testè esposta nelle righe di cui sopra.

 

Il progetto partecipato e dal basso del Parco Gustavo Hauser infatti, una volta portato a compimento ( se veramente i dettami e i desiderata dell’amministrazione attualmente in carica passeranno dalle parole alla concretezza dei fatti ), risulterà finalmente essere quel collegamento intercomunale che andrà a connettere la città di San Donato Milanese a Milano e al Basso Milanese ( con il Comune di San Giuliano Milanese su tutti ), divenendo uno snodo fondamentale per tutti quei percorsi ( ambientale, naturalistico, religioso, culturale, territoriale, tematico, economico, sostenibile e altri siamo sicuri se ne aggiungeranno una volta portata l’opera a effettivo compimento ) che attualmente vedono il proprio realizzarsi ovviamente bloccato causa evidenti persistenze di cesure ivi presenti.

Ecco allora che far nascere il Parco Gustavo Hauser porterà a quella visione e a quella fruizione anche immateriale che gli ultimi e più recenti studi nel campo dell’economia territoriale pongono quasi sullo stesso piano dei normali insediamenti fisici, così ben noti ai cittadini sandonatesi. Insediamenti però che nel corso degli anni hanno mantenuto vivo il benessere di chi ha potuto e può ritrovarvisi fisicamente inserito all’interno degli stessi, mentre ha escluso definitivamente chi, per motivi logistici o di opportunità, da essi era escluso e non aveva possibilità diverse che recarsi nei luoghi della normale e consolidata produzione sandonatese.

SISTEMA AMBIENTALE

La città di San Donato Milanese è dotata per antonomasia di luoghi e territorialità ambientalmente superiori a qualsivoglia realtà a essa limitrofa.

Questa potrebbe essere il leit motiv che, come automi, i cittadini sandonatesi sono portati a ripetere se interrogati sulla propria realtà comunale.

Ma noi ci siamo chiesti: alla fine, è davvero così ?

Le palesi sconfitte in campo ambientale del recente passato, sbandierate come trofei elettorali, incasellabili sotto i nomi più noti delle ex eccellenze sandonatesi, vale a dire riqualificazione light del Pratone e riqualificazione complessiva del Parco Enrico Mattei, hanno condotto la nostra amata città a dover derubricare quelle convinzioni che i cittadini forse recano ancora dentro di sé ma che negli aspetti prettamente pratici non corrispondono minimamente al vero.

A tal riguardo, possiamo anche dire che il non avvenuto tracciamento interno ( proprio non ci sentiamo di definire come riqualificazione light un progetto che riteniamo avesse come unico scopo quello di trasformare un greenfield urbano da difendere coi denti e con le unghie vista la sua abbagliante bellezza in un mero terreno più o meno edificabile ) di quell’emozionante lembo di terra che è il Pratone, a nostro avviso è stata una vera e propria manna urbanistica e conservativa. E che però il pericolo non è per nulla scampato, anzi, in quanto nuove e più nere nubi cementificatrici si stanno addensando su di esso e servirà tanto coraggio politico e civico affinchè si possa veder conservato al meglio un tale gioiello verde. Ma questa sarà una battaglia civica e politica che andrà pianificata al meglio, non certamente attraverso questo scritto, quindi sarà bene tornare al topic inerente il sistema ambientale del Parco Gustavo Hauser per dire che dovrà e potrà essere proprio la nascita di tale realtà ( stavolta portata a compimento in maniera completa e definitiva ) a costituire un tassello fondamentale di quella infrastruttura verde urbana e intercomunale che come un domino dovrà andare a riverberarsi su quella duplice dorsale che dovrà collegare alla scala comunale ( anche idealmente intendiamo, quindi attraverso una compiuta consapevolezza dei cittadini sandonatesi a riguardo, dal punto di vista culturale potremmo dire ) appunto il Parco Gustavo Hauser, il Pratone, il Parco Enrico Mattei e il Parco Tre Palle, mentre a scala sovracomunale il Parco della Vettabbia per il lato verso Milano e i terreni che ci portano all’Abbazia di Viboldone per ciò che concerne il Basso Milanese.

SISTEMA INFRASTRUTTURALE E DELLA MOBILITÀ

La città di San Donato Milanese è universalmente riconosciuta (secondo una definizione elaborata dal Politecnico di Milano nel 2004) come la Città Murata.

Tale definizione deriva ovviamente dalla geografia della stessa San Donato, Città ove i flussi veicolari univoci verso la città di Milano e duplici verso il Basso Milanese vengono ivi convogliati attraverso 2 direttrici importantissime e notissime, vale a dire la via Emilia (universalmente altresì nota con l’acronimo SS9) e la Paullese (Strada Provinciale ex Strada Statale 415), strade ad altissimo scorrimento veicolare.

Entrando nello specifico, per la via Emilia le ultime stime a riguardo parlano di circa 11 milioni di veicoli / anno che transitano per una qualsivoglia sezione della stessa se attuata nel nostro territorio, mentre la Paullese è l’arteria regionale lombarda più trafficata dopo la Milano – Meda.

Insomma, basterebbe ciò a farci comprendere senza se e ma che la Città di San Donato Milanese convive con una pressione veicolare extra – cittadina fuori norma che la condizionano non poco e che volutamente le scelte politiche attuate dai decisori sovracomunali e comunali che si sono succeduti negli ultimi 30 anni hanno completamente indirizzato tali problematiche verso livelli di criticità ormai attualmente non più sostenibili.

La scelta voluta e perseguita di Non realizzare il prolungamento della metropolitana gialla MM3 fino al nuovo e tanto sperato dai cittadini ( ma non dai politici che hanno amministrato la Città di San Donato Milanese negli ultimi 30 anni, alcuni sicuramente più di altri, naturalmente ) capolinea di Paullo, portando avanti un’ostruzione e un lassismo davvero fastidioso ma altamente comprensibile per chi ben conosce il sistema dei trasporti nel Sud-Est Milano, ha completamente incancrenito il problema esposto nelle righe soprastanti, inculcando per almeno le ultime 3 generazioni nella testa dei cittadini del Basso Milanese che l’unico mezzo davvero utilizzabile per spostarsi per e da Milano potesse essere Solo il mezzo privato, l’auto, e tutto ciò unitamente al fatto che il sistema di bus riferibili al trasporto pubblico in nessun caso, almeno sulla direttrice Paullese, potesse surrogare tale visione privatistica della mobilità ed essere percepita come un trasporto efficace e utile per chi deve quotidianamente spostarsi come pendolare per finalità ovvie di studio, lavoro, svago.

Tralasciamo qui volutamente la trattazione della mancata realizzazione della Bretellina tra San Giuliano Milanese e la Paullese, un’opera anch’essa che avrebbe dovuto mettere attorno a un tavolo la molteplicità degli attori amministrativi agenti nel Sud-Est Milano per trovare una soluzione comune a un passaggio interno a San Donato Milanese nelle vie Morandi e Maritano e che invece non ha portato a nulla di tutto ciò, causando quella iattura veicolare che ogni cittadino sandonatese può provare quotidianamente sulla propria pelle in termini di tempi persi in coda e soprattutto all’interno dei propri polmoni, causando anche quei danni irreparabili agli apparati cardiocircolatorio e polmonare che ogni anno si riverbera attraverso quell’inquinamento definito particolato che è la maggior causa di malattie definitivamente nota e risaputa.

Sempre a tal riguardo tralasciamo altresì l’idea dannosa e inutile di istituire sulla Paullese un BRT – Bus Rapid Transit che vedrebbe correre su corsie dedicate, a detta dei pensatori che l’hanno proposto, numerosi bus su gomma che dovrebbero fare le veci di un trasporto su ferro. Crediamo che a tal proposito si debba solo stendere un velo pietoso e proporre un silenzio di non presa nemmeno in considerazione di una scelta errata sia in campo ambientale che in termini realizzativi.

Se invece sulla direttrice via Emilia la mobilità pubblica può dirsi migliore, ecco che il Parco Gustavo Hauser andrà a irrobustire tale visione relativamente alla possibiltà di spostarsi tra i 2 poli, ormai così frequentemente in precedenza citati, in maniera sostenibile, lenta e soprattutto green, nel verde, con la ciclabile e i camminamenti pedestri che verranno ivi realizzati, congiungendo la via per Civesio al comune di San Giuliano Milanese che, anch’esso, realizzerà nuovi tracciati che andranno a congiungere Borgo Lombardo a Sesto Ulteriano.

In tale ottica, la definitiva e tanto agognata nascita del Parco Gustavo Hauser porterà finalmente alla realizzazione di un sogno verde atteso ormai da decadi da tutto il nostro territorio e soprattutto dai suoi concittadini e giungere alla realizzazione di un collegamento intercomunale  tra i Comuni di San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Milano e dar vita al SENTIERO DELLE ABBAZIE.

SISTEMA TURISTICO

Ogni creazione di una nuova infrastruttura genera evidentemente nuove possibilità di fruizione dei territori interessati alle nuove possibilità di passaggi creati.

La Nuova Campagnetta – Parco Gustavo Hauser non potrà ovviamente sottrarsi a tale assunto tautologico, osiamo dire. La nuova interconnessione verde tra Milano e il Basso Milanese infatti si dimostrerà un’innovazione viaria pienamente compiuta nel momento in cui saprà, col suo aprirsi, attrarre l’interesse di nuovi cittadini non appartenenti alla cerchia sandonatese e nemmeno soltanto al turismo lento prettamente italiano.

Da tale visione si potranno aprire molteplici scenari futuribili davvero interessanti.

Le ultime frontiere teoriche e operative del marketing territoriale infatti ci dicono che esiste un combinato disposto di fattori atti a rivitalizzare un territorio:

  • l’accesso privilegiato soprattutto se al passo coi tempi, vale a dire capace di offrirsi come strutturalmente fruibile attraverso percorsi green, sostenibili e lenti (quindi ciclabili e pedestri);
  • la visibilità culturale e naturalmente digitale, il saper suscitare interesse e il sapersi altresì proporre a fasce di popolazione anche diverse da quelle che normalmente dovrebbero ivi risiedere.

Tutto ciò apre per il Parco Gustavo Hauser sfide accattivanti e da cogliere. E servirà davvero un agire multifattoriale socialmente e operativamente parlando affinché tali visioni possano pienamente realizzarsi.

NOI ci siamo e ci saremo!

IL PARCO GUSTAVO HAUSER INSERITO NEL SISTEMA ECOMUSEALE

Il 21 dicembre 2019, presso la sala consiliare del Comune di Pantigliate, è avvenuta la presentazione ufficiale dell’EcoMuseo della Vettabbia e dei Fontanili.

Ma, in termini semplici, cosa possiamo dire sia l’EcoMuseo testè citato?

L’EcoMuseo della Vettabbia e dei Fontanili è, a nostro dire, la sfida più accattivante e potenzialmente più ricca di contenuti che sia mai stata pensata e istruita per il Basso Milanese. L’EcoMuseo della Vettabbia e dei Fontanili, già costituito in forma privata appunto il 21 dicembre 2019, sarà per tutto il nostro territorio un moltiplicatore di opportunità di crescita sociale e culturale che andrà a densificare l’esistente attraverso la messa in rete di soggetti singoli, società private ed enti territoriali, tutt’ora già esistenti o che si andranno a creare strada facendo, il tutto secondo quella visione sussidiaria (vale a dire: se io posso fare qualcosa, non lascerò che altri la compiano al posto mio) che nella letteratura socio-economica è la base delle società più sane ed avanzate.

In tutto ciò, il Parco Gustavo Hauser, attraverso il connettere territori e persone fino ad ora non così coesi, rappresenterà una possibilità di crescita territoriale e, lo ribadiremo senza mai stancarci, culturale, rendendo così maggiormente fruibile il Basso Milanese in un’ottica di innovazione sociale ed economica che potrà andare oltre tematismi di vecchio stampo e soprattutto superare visioni ormai imbolsite circa la territorialità che si racchiude solo nei confini politici e amministrativi del comune precipuo ove il territorio preso in considerazione è ivi contenuto.

Non esistono muri che non si possono abbattere, esistono solo occasioni che non si vogliono cogliere.